TRATTAMENTI CONVENZIONALI E NON

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Stato corrente dei trattamenti e vaccini

     Sino ad oggi esistono solo terapie di sostegno ( se si esclude un intervento rapido, cioè dai primi sintomi con l’ Ozonoterapia, oppure endovene di Vitamina C ad alte dosi, oppure la plasmaferesi, l’eparina, come descrivo in seguito) con liquidi, sintomatici e se necessario i respiratori meccanici.

     Tentativi farmacologici sono stati fatti con l’ idroclorochina e la clorochina ( farmaco antimalarico), utilizzati nelle malattie autoimmuni: purtroppo sono frequenti le aritmie cardiache ( infatti è stato ripreso dopo un periodo di dismissione). La dose usata è di 200 mg due volte al giorno per 10 giorni insieme allo Zitromax ( un antibiotico macrolide) ma i dati cinici non sono stati approvati. Un antivirale sviluppato per combattere l’ Ebola, il Remdesivir iniettato in vena promette buoni risultati

    La terapia con il plasma di soggetti che hanno superato l’ infezione, per cui i loro anticorpi se iniettati ad un soggetto malato essendo specifici per il COVID dovrebbero neutralizzare il virus.

     Farmaci bloccanti le citochine ( come il tocilizumab, il sarilumab) possono ridurre la mortale tempesta citochinica

     Dati promettenti sembrano esserci con l’ Interferone B. A Cuba hanno sviluppato un farmaco in grado di ridurre una risposta infiammatoria fuori controllo, comunque necessitano di ulteriori studi di conferma.

     In Inghilterra ( Giugno 2020 ) hanno somministrato il desametasone con riduzione delle complicanze da polmonite COVID-19 salvando i pazienti dall’ exitus ( un terzo dei pazienti).

    Recentemente ( 12-Giugno 2020) 5 pazienti - media di 90 anni- con grave polmonite da COVID-19, tali da necessitare ossigeno e con grave deterioramento della salute, sono stati trattati dal Team medico al Emory University Hospital guidati dal Dr. Mohammad Khan con una singola radiazione a basse dosi: entro 24 ore i pazienti hanno dimostrato un rapido miglioramento dell' ossigenazione e dello stato mentale; 12 giorni dopo sono stati dimessi, senza effeti collaterali.

Per i vaccini occorrono dai 12 ai 18 mesi per testare l’ efficacia e la sicurezza, sebbene nel frattempo il virus ha modificato il suo RNA ( anche nelloo stesso soggetto !) per cui l’impresa non è tanto semplice. Inoltre è stato visto ( Giugno 2020) che gli anticorpi al COVID-19 durano soltanto 2-3 mesi!

Il covid-19 entra nelle cellule attraverso un recettore, il ACE2. Questo si trova sulle cellule epiteliali specie bocca, lingua e tratto respiratorio.

Il selenio, e le vitamine A, C, D ,E e il calcio aumentano l’espressione di questi recettori.

Gli ACE-inibitori ( inibitori dell’ enzima di conversione dell’ angiotensina, sostanza ipertensiva)  e gli ARB ( i bloccanti dell’ angiotensina) aumentano l’espressione di questo recettore, per cui se l’ ipertensione è di tipo lieve, è consigliabile non prendere questi farmaci almeno nei soggetti al alto rischio di contagio di COVID ( sebbene abbiano un effetto anti-infiammatorio con protezione nei confronti della polmonite da virus). Stessa cosa per l’ ibuprofene. Nel periodo di alta diffusione del virus (  si prevede un altro grave picco) bisogna prendere questi anti-ipertensivi solo se strettamente necessario, stessa cosa per gli antipiretici ( ricordo che la febbre è una strategia per rendere inospitale il nostro corpo agli invasori).

     Terapie di sostegno con benefici medici teorici prevedono sostanze  come la teofillina ( broncodilatatore ), la medicazione ARB ( terapia antiipertensiva), l’ amantadina ( farmaco antivirale) e il sodio bicarbonato come l’ Alka Seltzer che aumentando il pH ostacola il virus nella sua attività biologica.

     Trattamenti fuori dall’uso comune:

a) Alte dosi in vena di vitamina C: il dosaggio, negli ospedali di Wuhan ( dove è cominciata la pandemia) vanno da 50-100 mg/kg/al giorno per sintomi non gravi, e 100-200 mg/kg/ al giorno per le forme gravi. Non tutti i protocolli terapeutici accettano questa terapia ( che tra l’ altro si rifà agli effetti quasi “ miracolosi” della vitamina C proposti dal premio nobel Linus Pauling) che si sta già sperimentando nelle unità di terapia intensiva degli USA.

b) L’ Ozono terapia: utilizzata in Italia con molto successo se fatta negli stadi iniziali della malattia, tre volte in 15 giorni: guarigione 100 %. Sappiamo come l’ ozono sia un potente disinfettate che può essere somministrato in vena, per via rettale o nasale. Aiuta a migliorare la funzione immunitaria e i sistemi antiossidanti del corpo.

       c) Come Omotossicologo ( iscritto all' AIOT- https://prmacademy.org/ ) non posso non citare la low-dose medicine, ( https://guna.com/it/low-dose-medicine/ ) centrata su tre principi guida, che corrispondono in parte alla  Medicina Funzionale: 1) curare l'uomo e non solo la malattia 2) agire sulle cause e non solo sui sintomi 3) considerare l'uomo nella sua globalità mente-corpo e nella sua individualità. Neuropeptidi, Ormoni e Citochine, ( e anche Fattori di crescita, fondamentali per regolazione e stimolo tessutale)  " personaggi messaggeri biologici " responsabili del grande network  di regolazione PNEI: a basse dosi ( appunto la low-dose medicine, che riproduce i bassi dosaggi - omeopatici-presenti nel nostro organismo da parte di queste molecole ) sono in grado di riportare la funzionalità e l' omeostasi nell'organismo soggetto a fluttuazioni funzionali sia acute che croniche, dove si riscontrano squilibri di regolazone di queste molecole. Queste molecole low-dose insieme al Drenaggio della Matrice e alla Supplementazione fanno parte della Terapia Biologica di Regolazione.

    Per esempio se seguiamo l'andamento del processo infiammatorio tanto importante nell'infezione da COVID-19, come si evince dalla figura sottostante ( di cui ringrazio la Guna per l' utilizzo):

    

     l'uso della Guna Anti-IL 1 4 CH, la Guna IL-10 4 CH e la Guna Flam, sono in grado di revertire l' azione delle citochine infiammatorie ( TNF-alfa, IL-1, IL-5. IL-8) che sono coinvolte nell' iniziale processo infiammatorio, con una loro Down-regulation  e con una Up-regulation delle citochine anti-infiammatorie.

    Per esempio nella protezione delle infezioni virali ( il virus inibisce la risposta immunitaria innata con una down-regulation degli interferoni) l'interferone gamma ( attiva una risposta cellulo-mediata contro i  virus)  e alfa ( impedisce al virus di penetrare attraverso il meccanismo di viropessi, utilizzato da molti virus nelle cellule non ancora infettate) possono essere molto utili nel gestire l' infezione virale:  20 gocce due volte al giorno per 2/4 mesi

     Se l' infezione è gia in atto, IL-2 ( con un approccio di  Immuno modulazione antivirale, sempre della Guna) incrementa la risposta dei linfociti T, mantenendo anche per mesi una numerosa popolazione di cellule T CD4+ e CD8+

     Questo campo, di cui sono presenti molti articoli scientifici, è in grande crescita specie se abbinato sia alle altre terapie integrate che a quelle convenzionali

Scelte per la Telemedicina e la cura con la Medicina Funzionale

Questa pandemia ha smascherato molte pecche personali e sociali. Mai come ora dobbiamo prenderci cura della nostra salute, e non lasciarla in mano al caso. Con la Medicina Funzionale e la Medicina basata sullo stile di vita possiamo migliorarci e riacquistare la nostra piena energia, forza, creatività e sicurezza. Nella mia pratica clinica con la Telemedicina ( cioè con l’uso di internet e di piattaforme come Zoom) possiamo comunicare e gestire quei cambiamenti necessari per potenziare la nostra salute e liberarci di quei fardelli chimici.