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I
( tratto dal volume " La
Medicina della Luce")
La fisica
quantistica ha rivoluzionato non solo il modo di vedere la realtà, ma
anche il modo di vedere i nostri pensieri, le nostre emozioni, le
nostre impressioni.
Da ciò nasce la Terapia
quantista emozionale, che prende le basi quantistiche per trasporle nelle problematiche psicologiche.
Sappiamo che l’uomo è un
pensiero, un evento quantistico, una fluttuazione di energia immerso nel grande
corpo quantistico dell’universo.
Un pensiero è un evento
quantistico di natura energetica, e come tale non differisce da qualsiasi altro
pensiero………( vi ricordate che le particelle subatomiche sono tutte uguali
fra loro?): da ciò si evince che non c’è nessuna differenza quantistica fra la
gioia e la tristezza, fra la rabbia e la felicità, fra la gelosia e la fiducia,
ecc….. Il problema nasce, come vedremo fra poco, quando noi diamo una etichetta
a queste energie neutre, e finiamo per identificarci con le emozioni,
osservando quindi la realtà circostante con questi nuovi occhiali emozionali.
Una emozione ( bella o brutta che sia), un pensiero, è
soltanto un’onda energetica diffusa,
invisibile, che penetra nella nostra coscienza e come tale attraversa il nostro corpo, a volte
prediligendo un organo particolare( cuore, intestino, testa, stomaco…), e
assumendo una forma e dimensioni variabili…….Se noi osserviamo il cammino del
pensiero, vedremo che dopo essere sorto alla coscienza, scompare: se proviamo
ad inseguirlo, per vedere dove va, arriveremo in uno spazio vuoto; questo
spazio, dove regna il silenzio, è lo stesso che c’è fra i suoni, fra le parole,
ed è la porta d’entrata sia al mondo
quantistico che a quello virtuale.
Quando ci si esercita a rimanere
in questo spazio ( uguale a quello che c’è fra due respiri) si assiste ad un
cambiamento della nostra fisiologia, assimilabile a quella prodotta dalla meditazione, e dalla
ripetizione di un mantra, come nella risposta di rilassamento: le onde
cerebrali si trasformano in onde alfa, e i centri nervosi passano dal normale
caos funzionale alla coerenza…..
La mente acquisisce una dignità
diversa da quella che invece si identifica con il pensiero:
comprendiamo che come osservatore dei nostri pensieri, noi siamo più dei suoi contenuti , e siamo posti al di
là del coinvolgimento emozionale, cosa invece che ci porterebbe nella prigione
da noi stessi intessuta con i fili del nostro Ego ( paure, approvazione,
controllo su gli altri e sugli oggetti, attaccamenti….). Inoltre la mente, in
questo spazio, comincia a manifestare
consapevolezze vicine alle scoperte della fisica quantistica: creazione della realtà, trasmissione a
distanza; la non-località , la sincronicità, ecc….
Nella Terapia
quantistica emozionale quindi si
trascende dalle cause e dalle condizioni che hanno provocato una nostra
reazione emozionale ( paura, tristezza, depressione, ansia….), anzi queste, se
prese in considerazione, danno un concetto completamente sbagliato della
dinamica dei fatti!
L’innovazione sta nel fatto che, essendo
tutto costituito da energia, qualsiasi emozione può essere vista e vissuta come tale: lo dimostrano gli
esercizi con cui la carica emozionale
negativa svanisce all’istante, quando, distolta l’attenzione dalle cause e
dalle condizioni, ci identifichiamo con l’energia di per se stessa : dal punto
di vista della fisica quantistica 1) l’onda, di natura neutra, viene
intrappolata dalla nostra volontà ; 2) a ciò fa seguito una
denominazione dell’emozione, una etichetta che 3) se noi vi ci identifichiamo
4) provochiamo un collasso dell’onda, quindi la trasformiamo in particella che
5) una volta acquisita una sua massa emozionale, diventa molto solida, e
difficile ad eliminare, anzi si rafforza con la memoria dell’evento
scatenante!!!: è come se avessimo creato una lente personale, attraverso la quale
definiamo noi e il mondo.
Da ciò si comprende come gli
eventi esterni, i fatti, le persone , gli oggetti, non hanno a che vedere con
il nostro stato emozionale……..è inutile, se non dannoso, dare colpe, fare la
vittime, o i martiri, ciò rafforzerebbe la solidità della particella e il suo
conseguente danno fisico e psichico, oltre al fatto di dare potere a “ padroni
“ esterni!!! : siamo noi i soli ad
essere responsabili delle nostre emozioni, delle nostre esperienze e della
nostra realtà soggettiva, da esse
provocata………Ricordate il principio di incertezza, secondo il quale è
l’osservatore che crea, influenza, altera il mondo esterno secondo gli occhi
dei propri pensieri , desideri e intenzioni……..Le realtà che interpretiamo sono
, in verità, soggettive, cioè non
corrispondono alla vera realtà!
Solo con un salto quantico della
coscienza, dando all’emozione la sua giusta connotazione di onda, di energia, e
vivendola come tale, noi la possiamo
rimandare nel mondo quantistico come onda……
Inoltre, questa energia, la cui
natura è neutra, può essere sfruttata
per:
1) interconnetterci con il mondo
circostante, anch’esso di natura energetica quantistica, consapevolizzando la
nostra unione, la nostra fusione, con il
tutto…….e quindi allontanandoci dalla catastrofica prigione della separazione……. ( Bohm: “ Tutto
compenetra ogni altra cosa “ ), 2) incanalarla in attività al servizio nostro
e degli altri ( scrivere, fare sport, leggere, creare, aiutare….).
Nella Terapia
quantistica emozionale ci
sono dei principi di base:
1) - “ esiste una sola sostanza “ - cioè il regno
virtuale, la luce, l’oceano quantistico; - un’altro principio è: 2) - “Tutto
ciò che conosci di te stesso proviene al di fuori di te, quindi abbandonalo” - questo
sta a significare che ciò che i nostri sensi percepiscono come esperienza,
proviene da altri sensi, cioè da altre esperienze che hanno avuto le persone che
ci circondano, madre, padre, nonni e società in genere, e siccome abbiamo visto
che i sensi cospirano, ci danno un’illusione del mondo, tutto ciò che noi
sappiamo è un’illusione, non corrisponde veramente a chi siamo; 3) - “Non
credere a niente, indaga ogni cosa”-Un altro principio è 4) - “affinché tu possa scoprire chi sei, devi
prima capire chi non sei”- infatti
vedremo tra poco che noi non siamo il contenuto della nostra mente; 5 ) “per lasciare andare qualcosa,
distaccandotene, devi prima conoscerla” - quindi dobbiamo conoscere qual è la particella
emozionale e riviverla, per poi eliminarla.Altro principio 6) - “chi fa
l’esperienza è contenuto nell’esperienza stessa, ne fa parte” - 7) - “qualsiasi cosa pensi di essere non lo
sei” – 8) - “mantieni l’attenzione sull’Io Sono e lascia andare
qualsiasi altra cosa” - poi spiegheremo il significato dell’Io Sono.L’ultimo principio è 9) - “qualsiasi cosa sai su di te può non
essere vero” -.
Prima di continuare spieghiamo
il concetto dell’Io Sono.
Abbiamo visto nel capitolo
della trasformazione spirituale che la nostra natura, il nostro vero sé si
trova nel regno virtuale, nell’ordine submanifesto dell’essere, quindi il
nostro Me reale corrisponde al campo unificato, allo spirito, che poi si
identifica anche con la componente divina.
L’Io Sono è la nostra
componente che si trova nel regno virtuale, quindi il cosiddetto testimone
silenzioso; è la nostra vera essenza che non giudica, non critica, ma osserva
tutto ciò che ci accade.
L’Io Sono si trova in
una condizione di beatitudine, in quanto osserva tutto quello che accade; se
noi riuscissimo, con degli esercizi di psicologia della luce, ad andare nell’Io
Sono, vedremmo che la nostra vita si presenterebbe in modi molto diversi, acquisendo un significato
nuovo; infatti dall’Io Sono vedremmo che le nostre scelte non hanno poi
tanta importanza, l’importante è l’intenzione che abbiamo, cioè l’amore, e
quindi la diffusione della luce, la diffusione delle caratteristiche di
compassione, di unità con gli altri, non tanto la scelta in se stessa.
L’Io Sono non è mai nato,
infatti è nella nostra vera natura di essere immortali, eterni; neanche il
fuoco, l’acqua, il vento possno sconfiggerlo; non dobbiamo neanche cercarlo o
comunque formarlo, perché esiste dall’eternità.
Un altro concetto che voglio
sottolineare, è quello della mente, che deve essere considerata come un
calderone, come uno strumento della nostra parte spirituale, cioè dell’Io Sono.
Quando veniamo concepiti e
scegliamo i nostri genitori per le nostre lezioni di vita, cominciamo a
ricevere dalla madre, dal padre e dall’ambiente circostante delle informazioni,
delle unità informative, i cosiddetti q-bits, che cominciano a riempire la
mente.
Originariamente la funzione
più importante della mente è quella di essere strumento dello spirito, il quale
può agire se la mente ne è strumento, quindi se la nostra mente è vuota da
qualsiasi pensiero, immagine o visualizzazione.
Purtroppo con il passare degli
anni, la mente si riempie di informazioni, di pensieri che ci provengono da
altre menti, per cui si arriva ad una quantità enorme di informazioni in essa contenute
(si stima che siano 6.480.000 unità informative nelle 24 ore).
Quindi tale quantità non
permette allo spirito di agire, se non in alcuni momenti della giornata come al
risveglio e all’addormentamento, a meno che non ci esercitiamo a tenere la
mente vuota con delle tecniche di meditazione, come la meditazione stand - by.
Questa è una forma di
meditazione passiva in cui la coscienza pone attenzione sul nulla.
Io ho sperimentato una tecnica
estremamente facile, che chiunque può eseguire, la quale consiste nel chiudere
gli occhi e osservare lo show dei pensieri mentali; dopo bisogna immaginare di avere un telecomando nelle mani
e spegnere questo show mentale, rimanendo nel vuoto.
È a questo punto che occorre
fare del training, perché ci siamo identificati con il contenuto della mente,
noi eravamo quei pensieri, quei concetti, quelle interpretazioni, quelle
aspettative.
Invece non è così, noi siamo
nell’Io Sono, siamo gli osservatori di ciò che avviene nella mente, del
contenuto mentale.
Dobbiamo allenarci a stare nel
nulla, a stare nel vuoto e se qualche pensiero, qualche visualizzazione si
materializza nella nostra mente, e quindi ricomincia la show mentale, basta
prendere il telecomando e spegnere lo show: meglio restare nel nulla.
Cominciano dopo un po’ a
fluire informazioni spirituali.
Lo spirito, quindi la grande energia di pace,
di beatitudine e di equilibrio, comincia ad agire sul nostro corpo e su chi ci
sta accanto, utilizzando la mente come strumento.
Una delle prime reazioni è
quella di annullare la catena di eventi suicidi, che abbiamo descritto in un
capitolo precedente, che porta alla formazione di neuropeptidi, di citochine,
di neuromodulatori e sostanze peptidiche, che danneggeranno il nostro corpo a
seguito di pensieri negativi, a seguito di quel contenuto mentale.
Questo è molto importante,
perché nel momento in cui entriamo nella meditazione stand-by, interrompiamo
questa catena, mandando informazioni di equilibrio al nostro corpo, infatti il
nostro sistema PNEI (psico-neuro-immunologico) comincerà ad equilibrarsi.
Questa tecnica è molto
interessante dal punto di vista terapeutico, perché tramite l’azione dello
spirito, che è luce pura, possiamo riuscire ad equilibrare un sistema alterato
del nostro corpo, basta dirigere l’intenzione sull’organo interessato, il quale
è anch’esso luce, quindi luce che agisce su altra luce.
Con questa tecnica si sono
viste delle guarigioni, perché si dà finalmente sfogo alla grande intelligenza
dello spirito, e si permette di attivare il nostro guaritore interiore.
Un altro concetto importante è
quello delle particelle emozionali: ogni emozione la blocchiamo, perché
reagiamo ad una energia che arriva da parte di un’altra persona o da parte
dell’ambiente; abbiamo un cammino e delle esperienze da fare, e delle lezioni
da apprendere.
Dando un’etichetta, un nome a
queste emozioni, formiamo una particella; l’insieme delle particelle
emozionali, contenute nel calderone mentale, costituiscono “un essere”, che
Carlos Castaneda chiama Dragone a Cento Teste, cioè l’ego.
Una cosa che ho notato nella
mia esperienza clinica, è che le particelle emozionali sono mobili e si trovano
tutte nascoste in fondo ad uno stagno melmoso; infatti quando diciamo di
rimuovere un’emozione, un’esperienza, accade che le particelle vanno a finire
in fondo a questo stagno.
Quando avvengono dei fenomeni
emozionali o riceviamo degli input esterni, le particelle vengono a galla con
tutto il corteo sintomatologico che le accompagna.
Le particelle emozionali
possono passare dalla madre al figlio, dal padre al figlio.
Possono esserci anche delle
patologie provocate da particelle che passano da generazione in generazione,
infatti quando una persona riesce ad eliminare le particelle emozionali, blocca
la trasmissione della malattia specifica e quindi dei sintomi legati alla
particella emozionale.
In genere ogni particella
emozionale si esprime attraverso una parte del corpo, ma possono esserci più
particelle presenti a livello di un organo: ad esempio a livello del chakra
tiroideo; quando le si elimina, con le tecniche della psicologia della luce,
dobbiamo osservare bene che nel corpo quantico, cioè nell’insieme delle
informazioni subatomiche della persona, non ci siano altre particelle, perché
possono esserne rimaste altre, riguardanti ulteriori esperienze di tipo
comunicativo.
Esse si possono dividere in
particelle primarie e in particelle secondarie, ciò significa che a seguito di
un’esperienza principale, possono esserci altre esperienze legate alla stessa
etichetta, da noi messa all’esperienza principale che io chiamo anche
particella madre: quindi avremo la
locomotiva e i vagoni.
I vagoni sono tutte le varie
particelle figlie: se queste vengono eliminate, apparentemente il problema
scompare, ma in realtà non è stato eliminato, perché la particella principale
ripiomba nel fondo ed in qualsiasi momento può tornare a galla.
La formazione di queste
particelle, purtroppo, non può essere bloccata.
Fino ad oggi, nella
psicologia, nella psicoanalisi, nella psicologia transpersonale, che pure
ammette una correlazione fra mente e mente, quindi una mente non-locale, non
sono mai esistite delle tecniche di eliminazione di queste particelle; queste
tecniche formerebbero altre particelle, magari buone, magari positive, ma non
eliminerebbero quella principale, che continua ad agire sugli organi, facendo
evolvere la patologia.
Con la Terapia
Quantistica Emozionale si è visto che, nel momento in cui si opera l’eliminazione dell’etichetta, è
come se togliessimo il coperchio da una pentola a pressione, il cui contenuto è
un contenuto energetico, neutro e divino; il coperchio corrisponde
all’etichetta che abbiamo dato.
Nel momento in cui si toglie
questo coperchio, fuoriescono fiumi di energia bianco-diorata che preludono
alla guarigione, e da quel momento la particella non esiste più, non ci saranno
più, nel corpo della persona che aveva quella particella, neanche i
neuropeptidi tossici, suicidi. Ciò
comporta cambianti dello stile di vita, miglioramenti dello stato di salute,
positività nei rapporti sociali, proprio perché la particella è sparita.
Le particelle seguono le
stesse regole delle particelle subatomiche, le quali passano da una persona
all’altra inconsapevolmente, quindi le informazioni che portiamo dentro passano
inevitabilmente all’ambiente o alle persone che ci stanno accanto, in modo
subliminale, cioè al di sotto della coscienza.
Se qualcuno ha delle
particelle emozionali negative, queste possono passare a noi stessi, ecco
perché è importante gestire bene le nostre particelle, cercare di eliminarle e
circondarci di persone e ambienti positivi.
Una situazione clinica, che ho esaminato
recentemente, è stata quella di aver visto i risultati del passaggio di una
particella emozionale, da un soggetto animale ad un essere umano.
Una paziente era arrivata a dare segni di
psicosi, a causa di una particella che
una cagnolina portava dentro e che era passata alla paziente, la quale aveva chiaramente
una predisposizione affettiva, cioè doveva avere dei canali quantici aperti,
per cui la particella è passata nel suo corpo quantico.
Dopo aver letto ciò nel suo
corpo quantico, le ho consigliato di dare via la cagnolina. La paziente
dapprima contariata e stupita, ha eseguito il mio consiglio:la sintomologia è
scomparsa il giorno dopo, lei ha approfondito la sua situazione interiore e
migliorato il suo stato di vita. Non si sono più ripresentati i sintomi
psicotici.
La Terapia
quantistica emozionale è un' approccio spirituale, in quanto fa prendere consapevolezza al soggetto della
propria energia interiore e di come quelle emozioni contengono energia divina,
energia di guarigione, e che il soggetto è immerso nella luce divina, nel bene
e nell’amore.
Se questo viene
consapevolizzato, con l’aiuto della psicologia della luce, il soggetto capisce
chi è, da dove viene, che cosa deve fare, quale scopo ha nella vita, perché si
trova su questo pianeta.
Una problematica emozionale
può essere eliminata soltanto in queste condizioni, e possiamo essere sicuri
che il soggetto, anche se non scorderà mai più l’episodio, non ne sarà più
coinvolto e non ci ricadrà.
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