Graziella
Pesce 
L’ARTE DI ESSERE CO-CREATORI
di Graziella Pesce
INTERVISTA Al Dott. Conforto Gaetano autore de “La Medicina della Luce”
e dellaT.Q.E.:Terapia
Quantistica Emozionale
Tutto
è possibile nel mondo dell’Arte e quale Arte più grande può esserci di quella
dell’Arte della Vita? E quale vita sublime ci si può dispiegare davanti quando
da semplici fruitori di essa, da creature, impariamo a diventarne i registi, i
co-creatori?
“Cambia il modo di
vedere le cose e le cose cambieranno”
Sembra che una parte della fisica di oggi, con lo
studio delle leggi della fisica quantistica, sia in grado di creare il ponte,
di rendere Uno ciò che fino ad ora è sempre stato considerato separato. Spirito
e Materia.
Un unico respiro di Dio.
Strabiliata da questi nuovi orizzonti, mi sono
imbattuta nella mia ricerca, per caso (e mi piace pensare al caso con le parole
di un saggio “Il caso è il modo che Dio usa per restare anonimo”) in un
libro speciale:”La Medicina della Luce “ del Dott. Gaetano Conforto,
medico, studioso dell’applicazione della fisica alla coscienza, ricercatore,
musicista.
“ Dottore, io mi interesso di Arte-terapia da lungo tempo ma
quello che lei propone va molto al di là di una singola arte, lei propone di
diventare artisti creatori della propria vita e nel suo libro ne formula le
basi scientifiche. La prima cosa che mi viene in mente è questa: ma non le
sembra di osare troppo?”
Il Dott. Gaetano Conforto sorride, con quel sorriso
che mostra aver compreso anche ciò che nella mia domanda resta ancora
sottinteso. “Ma perché mai un comune mortale dovrebbe interessarsi di fisica
quantistica invece di tirarsi su le maniche per tentare di risolvere i problemi
che la Vita gli propone tutti i giorni?”
“Gentile Graziella, vedo nei tuoi occhi mille
perplessità, le stesse che avverto nelle persone che si avvicinano a questo
campo nuovo ed antico nello stesso tempo.
La fisica quantistica, come ben spiego nel mio
libro, ci dimostra che il mondo materiale è tale solo per i nostri sensi. E’ un
mondo dove tutto è isolato, dove vigono le leggi della fisica classica (legge
della gravità, lo spazio ed il tempo, la legge di causa-effetto, ecc.) e dove
ciascuno di noi è separato dall’altro e ciò che è mio è mio e non può essere
tuo. Ma non ci vuole tanto a capire che ingrandendo molte volte un qualsiasi
oggetto fisico, il microscopio elettronico e gli acceleratori di particelle
comincia a farci vedere ciò che i nostri occhi non possono più percepire.
Atomi, elettroni, protoni, neutroni, e poi i quark, invisibili anche agli
stessi strumenti. Qui non siamo più alla presenza di particelle fisiche ma di
onde, di fluttuazioni di energia che possono “collassare” in materia, quindi
entrare nello spazio-tempo, solo quando sono alla presenza di un osservatore.
Qui siamo di fronte al passaggio tra il mondo visibile, immateriale a quello
visibile, materiale.
Dal
campo materiale siamo passati al regno quantistico che è la zona di transizione
prima di arrivare alla zona che il fisico Henry Stripp ha chiamato “il regno
del non-locale” dove siamo tutti energia, Luce, ed una particella qualsiasi
esiste al di là dei limiti spaziali e temporali, al di là della velocità della
Luce, al di là del nome che le attribuiamo quando tentiamo di fermarla. Questo
è il regno dove siamo tutti Uno, questo è il regno in cui possiamo diventare
co-creatori con Dio. Questo è il regno del puro Amore.
“Teorie sicuramente interessanti, dottore, ma come
mi possono cambiare la vita di tutti i giorni?”
“Se hai letto con attenzione il mio libro, avrai
capito che la realtà che ci circonda non è oggettiva, uguale per tutti, ma è
una nostra creazione. Ciò implica che è quello che tu pensi di ciò che
chiami realtà che la farà diventare tale e non il contrario, come afferma il
pensiero comune, quando dice che esiste una realtà oggettiva, uguale per tutti,
alla quale ciascuno di noi deve, volente o nolente, adeguarsi. Se si va in giro
per il mondo con questo tipo di pensieri, si è come una navicella senza
timoniere che vede il dispiegarsi degli eventi nelle sua vita come causati
dalla fortuna o dalla sfortuna, dalla cattiveria o dalla bontà degli altri,
dall’amore o dall’ira divina”
“Dottore, ciò che dice sarebbe capace di sconvolgere
la vita, ma che prove mi offre per crederci?”
“Si deve credere ad una cosa solo quando non si
hanno gli strumenti per comprenderla e per verificarla. Oggi la fisica
quantistica ci offre la possibilità di comprendere le leggi divine che regolano
l’Universo e di sperimentarle di persona. Oggi l’uomo può uscire dalla fase
infantile in cui è vissuto finora e diventare co-creatore con Dio. Non credo
che facendo così Lui non abbia più niente da fare.
Nei miei seminari e nella mia “Scuola di Scienze
Quantistiche e Libertà di Coscienza” le persone vengono a contatto con le leggi spirituali che ci governano e che si
può imparare a mettere in pratica. Ti darò un piccolo esempio, ma solo piccolo
perché non possiamo pretendere con questo articolo di sradicare le querce dei
pensieri vecchi che abbiamo radicato in noi da secoli. Non erano pensieri
sbagliati ma erano pensieri adatti ad un epoca materialista dove il divino era
roba solo per chi si interessava di religione. Gli altri dovevano lavorare per
guadagnarsi da vivere e non potevano certo permettersi il lusso di filosofare
su Dio. Siamo nello stesso momento in cui, molti secoli fa, qualcuno ha detto
che la terra era rotonda. Robe da pazzi!
Eccoti
dunque il piccolo esempio. Se tu vai nel traffico sai che se non conosci le
regole e non le rispetti, prima o poi vai sotto un’automobile o tamponi
qualcuno. Per il mondo spirituale noi invece andiamo alla cieca. Anche lì
invece ci sono delle leggi “scientifiche”che sono quelle dell’Amore,
dell’Unità, tanto ben spiegate nei Vangeli ma così poco comprese e messe in
pratica. Alcune di esse sono l’applicazione della creatività in ogni momento
della giornata, la gentilezza, l’espansione, la recettività, la bellezza,
l’abbondanza illimitata, l’amore. Questa è una briciola che ti offro, ma prova
a pensare se tutte le persone nel mondo, o ancora meglio, anche solo TU,
applicassi queste regole nella tua vita di tutti i giorni, quale salto
qualitativo essa potrebbe compiere da un giorno all’altro?
La decisione di essere SEMPRE gentili, con
chiunque, la decisione di ascoltare qualsiasi persona la Vita (chiamala
così se ti è troppo difficile chiamarlo Dio) ti pone davanti, la decisione
di andare al di là del tuo piccolo orticello, di imparare tutto da tutti, di
vedere il bello in tutto, anche se apparentemente siamo in un mondo che va in
rovina, la decisione di non giudicare più gli altri ma soltanto di
apprezzarne le qualità, la decisione di non avere più nemici perché
tutti ti stanno aiutando a crescere, specie se ti pongono degli ostacoli…la decisione
di non ammalarti più e di considerare ogni malattia come uno dei modi che Dio
usa per parlarti, per dirti che ti stai allontanando da Lui, dalla vera
Sorgente dell’Amore”.
“Dottore, se fosse vero, nessun pittore al mondo
potrebbe fare un quadro più bello, nessun artista al mondo potrebbe cogliere di
più l’essenza vera della Vita. Ma ciò che lei mi propone mi sembra quasi
un’utopia. Mi parli allora meglio di ciò che sta più a cuore alle persone, cioè
della malattia, anche se so che nei suoi seminari e nella sua scuola lei porta
nuove visioni anche rispetto al denaro, alla paura, agli eventi sincronici che ci
accadono nella vita di tutti i giorni e ai quali non facciamo caso e ad altre
infinite porte di cui lei consegna ai partecipanti la chiave perché possano
aprire da soli le proprie. Per il momento infatti, ai nostri lettori interessa
l’aspetto terapeutico che lei usa ed insegna a mettere in pratica nella sua
scuola, che anche se non usa mezzi materiali, possiede tutte le caratteristiche
di un atto creativo ed artistico in piena regola.”
“Bene, allora facciamo un gioco. Ti dirò una cosa
che è vera ma che se la consideri veramente tale può essere troppo forte come
impatto emotivo in questo momento, poiché non conosci le basi scientifiche
sulle quali sorge questa mia affermazione. Quindi fai finta che siamo solo nel
campo della fantasia.
L’Amore infinito di Dio ci ha messo in una giostra
dove siamo liberi di schiacciare i bottoni che vogliamo. Ci sono dei bottoni
che ci trasformano in esseri divini ed altri che ci rendono schiavi e
prigionieri, immagina se ti va, di un essere una specie di drago. Che gioco sarebbe
infatti se non potessimo scegliere, ogni volta che schiacciamo un bottone, se
vogliamo essere liberi o schiavi? Bene, la malattia è la spia rossa che si
accende quando abbiamo scelto troppe volte di diventare schiavi e siamo nelle
spire del dragone che ci sta stritolando.
Con la Terapia Quantistica Emozionale, grazie
proprio alle leggi della fisica quantistica ed al mio rapporto personale con
Dio, io prendo, e insegno a prendere, le particelle quantiche che hanno
congelato nel corpo le emozioni negative ed hanno formato come dei tappi che
impediscono alla persona di far fluire in sé l’energia divina. Sono tappi
pericolosi, che rovinano il sistema immunitario, endocrino e la salute in
generale e che noi riconosciamo nel nome delle malattie a tutti note. Bisogna
togliere quel tappo e riconoscersi “gocce di un mare immenso, diversi profumi
di un unico fiore, rugiada nel prato del mondo” come ho letto in una poesia
tempo fa. Uno, nell’Amore divino. Riesci ad immaginare come si sente una
persona in cui la Sorgente divina può scorrere liberamente ed una persona
incatenata, piena di tappi, che si trascina pesantemente nella prigione del
mondo che lei vede perché si è consegnata da sola all’odio, al rancore, alla
paura, alla rabbia?”
“Ma lei sta dicendo che è colpa nostra se ci
ammaliamo. Mi sembra un’affermazione poco caritatevole”
“Fai attenzione Graziella, il senso di colpa è uno
dei tanti tappi. Ti ho parlato dell’Amore infinito della Sorgente e la malattia
fa parte di questo. L’Ira di Dio, la punizione, la sofferenza immotivata è la
nostra interpretazione errata del suo modo di amarci. Prova a pensare che cosa
può pensare un bambino dei suoi genitori che gli impediscono di entrare dentro
a quel bellissimo fuoco che così tanto lo attira. Cattivi, brutti…Tu lasceresti
che tuo figlio si bruciasse quando sai che è destinato a ben altro? Esempio
piccolo, piccolissimo, ma spero possa far nascere in te altri esempi più
completi.
Ora vorrei parlarti in modo più preciso della
Terapia Quantistica Emozionale ma lo farò con le parole che gentilmente una mia
paziente mi ha messo a disposizione,
affinché la sua testimonianza viva potesse aiutare tutti noi a meglio
comprendere.
“Stavo entrando per la prima volta nello studio di
quel medico che non conoscevo e da cui mi aspettavo…sì, lo sapevo già quello
che mi aspettavo, avendo già fatto altre esperienze simili.
Ma non è stato ciò che ho ricevuto.
Da subito, dal suo primo gesto, mi sono effettivamente
sentita addosso chi entrava con me e che con tutte le sue forze voleva
ritrascinarmi fuori, nel vortice della vita, o di quella che io avevo chiamato
“vita” fino a quel momento.
Da molti mesi avevo delle sofferenze inspiegabili
all’addome, sofferenze che nessun accertamento clinico aveva potuto spiegare.
Ora, quei morsi, sembravano quasi esseri visibili e
le catene con cui mi tenevano legata ormai da tempo, sembravano chiudersi più
fortemente ad ogni mio respiro.
Piano piano, ho potuto dare un nome a ciascuno di
quei mostri che guidavano la mia vita: rabbia, impotenza, paura,
tristezza,…morte.
Li sentivo tutti dentro al mio ventre, che mi
spingevano, strattonavano, urlavano per non sentire le mie lacrime ed i miei
singhiozzi che con profusione uscivano dalla mia anima.
All’improvviso non avevano più il volto di tutti
quegli “altri” che pensavo avermi ferito nel corso della mia vita, ma avevano
tutti un unico volto, deformato in mille volti. Il mio.
Il medico non mi ha chiesto di descrivere l’episodio
che era venuto alla luce dentro, ma soltanto di riviverlo in prima persona come
se non fosse mai accaduto prima. Non contavano molto i personaggi coinvolti:
aveva forse tanta importanza se la rabbia era per una madre, un padre, un
marito, un figlio o un estraneo?.
Solo il dispiegarsi delle emozioni che si agitavano
dentro e fuori di me, quelle emozioni a cui io avevo dato il permesso per anni
di tenermi alla catena, solo quelle contavano ora.
Il loro nome. E questo loro nome ho scritto, con un
laser invisibile dentro a quella enorme palla che viveva nel mio ventre da
molti mesi, anzi, da molti anni.
“Hai scritto il nome delle emozioni sulla palla?
Bene, ora, con tutta la tua forza, al mio tre, prendila con tutte e due le mani
e buttala via, lontano, non t’appartiene più. Adesso!”
La sua voce proveniva da un luogo di Luce e mi sono
ritrovata a fare quel gesto rituale e sacro che avrei giudicato ridicolo in
un’altra occasione.
Eppure quella palla invisibile, carica di mostri con
il nome di tutte le emozioni che quell’episodio non accettato e non compreso
aveva congelato in me, se ne rotolava
via, lontano, lontano dal mio corpo e dalla mia anima dandomi, dopo tanto
tempo, un senso di gioia e di liberazione infinita, facendomi vibrare con
l’alito del mio vero essere.
Come
per magia, erano sparite la tristezza, la rabbia, l’impotenza, la paura…..
E poi accadde ciò che mai avrei immaginato.
“Dal tuo ventre, lì dove prima c’era la palla, esce
una luce bianco- dorata che ripulisce tutte le tue cellule e ti nutre di amore
divino.” Questa Luce continuava a riversarsi su tutte le persone coinvolte in
quell’episodio cruciale della mia vita che mi aveva tenuto come in sospensione
per tanti anni.
“Illumina di luce dorata, con tutta la potenza
dell’energia divina che stai emettendo, tutte le persone coinvolte
nell’episodio, trasformale ad una ad una in esseri spirituali e di’ loro, come
in una formula magica, che le perdoni, o chiedi loro perdono, di’ che comprendi
ora come tutto ciò che è accaduto abbia avuto un senso anche se ora tu non lo
comprendi e sono servite a far maturare la tua anima. Il dolore ti è stato dato
dalla tua resistenza e incomprensione del messaggio divino che ti veniva porto.
Oggi hai compreso che cosa c’era dietro tutto
questo. Oggi puoi ringraziare questa esperienza e tutte le persone che vi sono
state coinvolte.”
Così i miei “nemici” all’improvviso diventavano dei
“collaboratori cosmici” ed i loro volti si trasfiguravano e diventavano Luce e
ci si intendeva su quel piano lì e non c’era più niente nemmeno da perdonarsi a
vicenda.
Era tutto perfetto, era tutto sempre stato perfetto
ma le catene con le quali avevo scelto di legare la mia anima, mi avevano
oscurato il mio orizzonte divino.
Uscii quasi volando dallo studio, senza nemmeno
avere le parole per ringraziare.
Ma
era troppo bello per essere vero. Le mie emozioni, i miei mostri, le mie
particelle quantistiche emozionali, così come le chiamava il dottore, erano
tutte lì fuori ad aspettarmi, pronte a demolire quella terapia che come un rito
sacro aveva inondato di Luce il mio dolore.
“Dovrai ripetere questa seduta ogni giorno, per un
mese intero, anche quando non proverai più le emozioni in modo forte, perché si
nascondono e possono riapparire più forti se non coltiviamo ogni giorno la
volontà di non sceglierle più come nostri compagni di viaggio”.
Questo era ciò che mi aveva detto il dottore. Adesso
dovevo io decidere.
“Sono stupidaggini, con tutto quello che ho fare,
figurarsi se le emozioni possono trasformarsi in malattia, ma… se…però…
Fu soltanto un attimo. Le presi tutte per il
guinzaglio e le portai a casa.
Le ho incontrate ogni giorno, per un mese, ripetendo
la seduta registrata, e le loro urla e la loro massa è diventata sempre più
piccola e leggera e la palla nella quale vivevano andava sempre più lontano,
lontano, così come accade nelle fiabe dove il lupo scappa lontano lontano fino
a che non si vede più.
E ancor oggi le so riconoscere quando si affacciano
al mio orizzonte.”
Grazie
dottore, e grazie anche alla paziente senza nome, perché l’Arte della Vita non
inizia né nella fisica né nella psicologia ma inizia nel cuore di ogni singolo
essere umano ed è là che, leggendo queste righe, sono andata con voi.
Mi dispiace che lo spazio fisico concessomi dalla
generosità del direttore di questa preziosa rivista, sia ormai finito.
Mi
piace pensare però che nel mondo del non locale continuerò ad essere con il
Dott. Conforto e con ciascuno di voi, in quell’avventura meravigliosa e
creatrice che è la Vita.
E chissà che magari io sappia imparare davvero il modo
di “collassarvi” nella mia realtà fisica per potervi , guardandovi negli occhi,
ringraziare di persona della vostra attenzione.
Graziella Pesce
psicologa - psicoterapeuta
Marghera ( VE )
Si
ringrazia la rivista Arti Terapie, ( Direzione e Redazione Via
F. Grossi Gondi, 50 - 00162 Roma- tel. 06/ 8611149 ) del mese
di Maggio- Giugno 2005 da cui questo articolo è stato tratto.
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